Le tipologie di marchi
La regola generale stabilisce che possano costituire un valido marchio tutti i segni che siano suscettibili di una rappresentazione grafica, purchè idonei a distinguere i prodotti di un’impresa da quelli di altre imprese.
Tuttavia, il marchio può essere avere varia natura.
Aiutati con il seguente elenco:
- Marchio semplice
- Marchio complesso
- Marchio d’insieme
- Marchio figurativo
- Marchio denominativo
- Marchio forte
- Marchio debole
- Marchio celebre
- Marchio notorio
- Altre tipologie
Marchio semplice
è composto da un solo segno suscettibile di essere rappresentato graficamente (ad es. una parola, un disegno, una lettera, una cifra, un suono).
Marchio complesso
è composto da due o più segni, dei quali almeno uno dotato di capacità distintiva propria il quale avrebbe in ipotesi quindi potuto essere oggetto di autonoma registrazione.
Marchio d’insieme
è il marchio la cui capacità distintiva si sostanzia nella combinazione derivante dall’accostamento di segni di per sè non distintivi, quindi non suscettibili di autonoma registrazione.
Altra distinzione è tra il Marchio di prodotto – Marchio di servizio – Marchio di commercio, in cui il primo è il marchio che viene apposto dal fabbricante sul prodotto o sulla confezione, il secondo contraddistingue i supporti che concorrono alla prestazione di servizi; infine, il terzo è il marchio che viene apposto sul prodotto in aggiunta a quello eventualmente apposto dal fabbricante.
Per i Marchi bidimensionali vi è poi la distinzione tra:
Marchio figurativo
consistente in una figura o in una riproduzione di oggetti reali o di fantasia;
Marchio denominativo
costituito da una parola o da una combinazione di parole.
Rispetto alla capacità distintiva, il marchio può essere un
Marchio forte
ovvero costituito da un segno di pura fantasia in relazione ai prodotti e servizi contrassegnati; gode di una forte tutela giuridica che si estende e al concetto che il marchio esprime; è pertanto un marchio protetto contro ogni tentativo di imitazione.
Marchio debole
che detiene una minore originalità rispetto al marchio forte. Ad esempio, nel caso di marchi composti da termini e parole di uso comune che possono sfuggire alla censura di genericità poiché vengono leggermente stravolte o combinate fra loro per formare il segno. La minore tutela è data dalla eventualità che con una lieve modifica, un terzo possa realizzare un marchio non molto diverso.
Marchio celebre
è quello che comprende il marchio conosciuto ed apprezzato da un gran numero di consumatori.
Marchio notorio
è infine quel marchio che riceve una tutela allargata che può prescindere dalla registrazione e dall’uso nello Stato.
È possibile, infine, trovare ulteriore distinzione determinata dalla titolarità, e quindi definire il Marchio individuale d’impresa, generalmente riferito ad un titolare che sia o più persona/e fisica/che o giuridica/che ovvero il marchio collettivo, a cui recentemente si è aggiunta la tipologia di marchio di certificazione.
Altre tipologie
Ci sono poi ulteriori possibili distinzioni tra speciali categorie:
house mark ovvero il marchio principale dell’impresa che spesso, ma non necessariamente, coincide con la ditta e compare praticamente si tutti i prodotti o servizi del titolare (FERRERO);
marchio di linea che è quello che contraddistingue una linea di prodotti o servizi di un’azienda (KINDER);
marchio di prodotto cioè quello usato all’interno della stessa azienda per distinguere il singolo prodotto (BUENO);
marchio difensivo cioè un marchio simile a quello principale ma non identico che, affiancato a quello principale, lo tutela impedendone l’avvicinamento;
marchio evocativo, tipico marchio debole, è il marchio che latamente descrive o richiama il prodotto, le sue caratteristiche o la sua destinazione. Esempio tipico è quello in campo farmaceutico, dove il prodotto i vuole richiami immediatamente il principio attivo di cui è composto o la specifica combinazione o funzione.