Opzione di tassazione agevolata, attraverso l’uso di alcuni beni immateriali: il Patent Box
La Legge 23 dicembre 2014, n. 190, articolo 1, commi da 37 a 45 ha introdotto il c.d. Patent Box, un regime opzionale di tassazione per i redditi derivanti dall’utilizzo di alcuni particolari beni immateriali protetti da copyright oppure da diritti di proprietà Industriale.
Tra questi beni, rilevano essenzialmente:
- Software protetto da copyright;
- Brevetti per invenzione industriale;
- Invenzioni biotecnologiche e certificati di protezione complementari;
- Brevetti per modelli di utilità;
- Disegni e modelli, giuridicamente tutelabili;
- Know-how aziendale.
L’opzione può essere esercitata da:
- Imprenditori individuali, ovvero le persone fisiche esercenti imprese commerciali ai sensi dell’art. 55 Tuir.
- Società di persone residenti (in nome collettivo e in accomandita semplice, ex art. 5 comma 1 del Tuir).
- Società di capitali (SpA, Srl, SApA,), società cooperative e di mutua assicurazione, società europee di cui al Reg. CE n. 2157/2001 e le società cooperative europee di cui al Reg. CE n. 1435/2003, residenti ex art. 73 comma 1 lett. a) del Tuir.
- Enti pubblici e privati diversi dalle società e i trust residenti, purché esercitino, anche in maniera non esclusiva, un’attività commerciale, in relazione a quest’ultima.
Si possono escludere dalla base imponibile il 50% dei redditi derivanti dall’utilizzo dei suddetti beni, ovvero, in caso di cessione, nella misura del 90% quando il ricavato della cessione stessa viene reinvestito in ricerca, manutenzione e sviluppo di altri beni immateriali dell’azienda.
La finalità della misura è sostanzialmente quella di ricollocare e mantenere in Italia tutti quei beni immateriali al momento all’estero, incentivando le imprese ad investire in ricerca e sviluppo.
Per maggiori info https://www.mise.gov.it/index.php/it/incentivi/impresa/patent-box
Avv. Camilla Picca
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